Quale sviluppo per Refrontolo? Mostra Iuav al Molinetto della Croda

di vez Economie In evidenza Treviso
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Il molinetto della croda a Refrontolo. Photo by Francesca Zanette / Unsplash

Il Molinetto della Croda è uno dei luoghi più instagrammabili del Veneto: il caratteristico edificio seicentesco sulle rive del torrente Lierza è visitato ogni anno da migliaia di turisti. Un luogo fragile, più volte colpito da devastanti alluvioni, nell’ultima delle quali, nel 2014, persero la vita quattro persone.

Forse meno noto è il paese di Refrontolo, in cui il Molinetto si trova: un piccolo comune di 1700 abitanti inserito tra le colline trevigiane votate alla monocoltura del Prosecco e che, come molte aree collinari, vive il rischio di uno spopolamento in favore dei centri maggiori.

L’edificio è in questi giorni sede della mostra “Refrontolo traiettorie di sostenibilità”, promossa dall’Università Iuav di Venezia, in collaborazione con Comune di Refrontolo, Alterevo Società Benefit srl, Associazione Molinetto della Croda.

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Inaugurata il 4 maggio, la mostra si può visitare fino al 26 maggio. Raccoglie alcuni risultati della ricerca “Indagini ed esplorazioni progettuali per la rigenerazione socio-culturale e l’attrattività turistica di Refrontolo”, in corso di svolgimento, che vede come responsabili scientifici Mauro Marzo e Viviana Ferrario, come consulente scientifica Viola Bertini e come assegnista di ricerca Giuseppe Caldarola.

Quali sono le traiettorie “possibili” di sviluppo sostenibile per il territorio di Refrontolo? Questa la domanda a cui provano a rispondere i materiali esposti, curati da Mauro Marzo e Giuseppe Caldarola. La mostra «suggerisce l’opportunità di una riflessione condivisa su quali siano le emergenze architettoniche, paesaggistiche e culturali, materiali e immateriali, utili a innescare processi di crescita, a esaltare le potenzialità inespresse del borgo di Refrontolo e del territorio circostante – si legge nella presentazione –. Propone inoltre una selezione di progetti elaborati dalle studentesse e dagli studenti nei laboratori didattici del corso di studio triennale in architettura».

Il progetto finanziato dal Pnrr

Il progetto fa parte delle attività previste dall’accordo di collaborazione tra l’Università Iuav e il Comune di Refrontolo per la partecipazione al Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale, dal titolo “La sostenibilità della tradizione”, finanziato dal Pnrr con i fondi europei NextGenerationEU nell’ambito del bando “Attrattività dei borghi storici”.

Secondo quanto si legge sul sito della società Alterevo, l’obiettivo del progetto è «trasformare Refrontolo in un Borgo storico attrattivo per tutti coloro che vogliono riscoprire le tradizioni e bellezze culturali e naturalistiche dell’area, con uno sguardo al futuro, dove modernità e tradizione si incontrano».

«In particolare Refrontolo si candida quindi a diventare una meta che, proprio dal cuore pulsante dell’area Unesco votata principalmente alla monocultura della vite che porta con sé inevitabilmente le sue contraddizioni in termini di sostenibilità socio-ambientale e di sviluppo locale, propone di aprire un dialogo culturale alla scoperta della Sostenibilità dei luoghi e delle comunità. Gli interventi sono rivolti principalmente alle generazioni più giovani (3-15 e 18-35) e alle famiglie, con un occhio di riguardo per le situazioni di fragilità come quelle legate alle disabilità, in quanto le prospettive dei borghi nelle aree marginali come Refrontolo passano dalla loro capacità di attrarre e sensibilizzare le nuove generazioni a far parte della loro scommessa di non venire risucchiati dai centri più grandi».

La locandina della mostra

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