Trasporto pubblico: in Veneto biglietti aumentati del 20%

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Vaporetti sul Canal Grande a Venezia | foto da www.istockphoto.com - baloncici

Oggi in Veneto un biglietto per il trasporto pubblico costa mediamente il 20% in più rispetto all’anno scorso. Aumento dei costi energetici e dell’inflazione, acquisto di nuove corriere sostenibili e contrazione dell’utenza (soprattutto durante i picchi del periodo Covid) sono le cause che hanno contribuito all’incremento dei prezzi diffusosi a macchia d’olio fra i capoluoghi regionali.

Comuni e aziende fanno di tutto per mettere d’accordo contingenze, prezzi e cittadini. Se le corse singole, urbane ed extraurbane, costano di più, la durata dei biglietti è stata estesa fino a quindici minuti. La diminuzione dei prezzi dei carnet, invece, offre una via di mezzo a chi è costretto a scendere a patti con l’aumento degli abbonamenti. Tuttavia, nonostante gli sforzi, sono ancora diverse le fasce di popolazione – in primis pensionati e pendolari, sia lavoratori che, soprattutto, studenti﹣che protestano, spesso denunciando un rapporto svantaggioso tra qualità del servizio e costo dello stesso. Altri, invece, sono più accondiscendenti e accettano, seppur a malincuore, le nuove decisioni.

Treviso

La provincia più colpita dalla revisione tariffaria è Treviso (+33%). Da luglio 2023 salire sui mezzi MOM (Mobilità di Marca) costa 2 euro invece che 1,50. Qualora si optasse per l’abbonamento, la scelta potrebbe non risultare così conveniente. Non c’è grande margine di risparmio né per i “mensili studenti” (da 30 euro a 36) né per gli “ordinari” (36 euro a 44). I rincari coinvolgono anche le quote annuali: +23% (296 euro) per la prima fascia d’età e +17% (370 euro) per i lavoratori.

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Vicenza e Padova

Al secondo posto arrivano Vicenza e Padova (+31%). Da giugno, sia con SVT che con Busitalia, i biglietti costano 1,70 euro, ossia 40 centesimi in più. Stangata anche sugli abbonamenti: una volta scaduti, gli studenti vicentini dovranno pagare 307 euro (prima 256) mentre, per l’ordinario, 351 euro (prima 292,80) è la nuova normalità. A Padova, invece, chi dovrà rinnovare gli abbonamenti (urbani ed extraurbani) pagherà in media il 10% in più.

Verona e Belluno

A Verona 90 minuti su un mezzo ATV costano 1,50 euro invece che 1,20 (+25%). Gli abbonamenti, invece, non hanno subito gli effetti dell’“estate dei rincari” – almeno per ora. Le obliteratrici di Dolomitibus a Belluno (come a Feltre, Pieve di Cadore e Auronzo) detraggono 1,70 euro, 30 centesimi in più rispetto al 2018 (+21%).

Rovigo

Infine, per Rovigo e Venezia valgono due discorsi a parte. Rovigo, infatti, è l’unica provincia in cui i prezzi del TPL (Trasporto pubblico locale), seppur gestito da Busitalia come a Padova, sono rimasti stabili: 75 minuti costano ancora 1,30 euro. 

Venezia

A Venezia, poi, i possessori della tessera “Venezia Unica” continuano a pagare 1,50 euro (Actv) per muoversi sull’acqua, con buona pace di turisti e visitatori occasionali, che dal 2022 devono spendere 9,50 euro, ben 2 in più (+27%). A maggio 2023, però, il fronte abbonamenti ha assistito a un mutamento dello scenario. Il titolo mensile “studenti” è passato da 25 euro a 30, mentre quello ordinario è diminuito da 37 euro a 33. A conti fatti, ai primi potrebbe convenire un rinnovo annuale a 268 euro, mentre chi si immatricolerà per l’ordinario, versando un’unica rata di 333 euro, risparmierà la spesa di quasi due mesi.

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