Da Cortina ad Innsbruck in bici: “In Austria le gare di bob olimpiche”

di vez Belluno Geografie In evidenza
3 minuti di lettura
Ferrari e Lacasella davanti alla pista di Innsbruck | foto di Luca Matassoni

Restano moltissime le perplessità sulla nuova pista di bob di Cortina, che dovrebbe ospitare le gare di slittino, bob e skeleton nelle prossime olimpiadi invernali del 2026. I costi, dai 61 milioni di euro della stima iniziale, sono nel frattempo raddoppiati, di pari passo con le domande sulla sostenibilità economica e ambientale di un’opera che dopo l’evento olimpico servirà solamente a a qualche decina di atleti. 

A complicare ulteriormente le cose la notizia di qualche giorno fa: il bando per l’affidamento dei lavori di costruzione è andato deserto. Il raggruppamento di imprese bellunesi che aveva partecipato alla manifestazione di interesse si è ritirato, dichiarando l’impossibilità di realizzare l’opera in tempo per il 15 novembre 2025, quando tutto dovrà essere pronto. 

I tempi sono sempre più stretti e Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina, il braccio operativo della Fondazione olimpica) dovrà così affidare i lavori con trattativa negoziata. Ma il cantiere, per poter rispettare i tempi (sono 804 i giorni di lavori previsti dal capitolato d’appalto) dovrà partire improrogabilmente entro le prossime 2-3 settimane. 

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Costi e tempi sono le due variabili che da sempre guidano la posizione delle associazioni ambientaliste e dei comitati di cittadini, per i quali una soluzione a basso costo e ad ancor più ridotto impatto ambientale c’è: spostare le gare olimpiche ad Innsbruck, dove già esiste una pista da bob che, tra l’altro, è pure in fase di ammodernamento. 

Una soluzione presa in considerazione anche dal Cio, il comitato olimpico internazionale, che in una lettera di risposta a Cipra (la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi), lo scorso marzo, scrisse che «Non è necessario costruire l’impianto di Cortina, potendo utilizzare l’impianto di Innsbruck. Un’autorevole presa di posizione che però non ha smosso di un millimetro  la volontà di Regione Veneto e Coni, che spingono per la nuova pista cortinese.

Per mantenere alta l’attenzione sul tema, nei giorni scorsi lo scrittore Marco Albino Ferrari e Pietro Lacasella (che per VeZ collabora con il suo blog “Altorilievo/Voci di montagna”) hanno percorso i 168 chilometri che separano Cortina da Innsbruck in bici, documentando il tutto in un video, realizzato con la collaborazione di Luca Matassoni e del quotidiano online ildolomiti.it.

Il video del viaggio in bici | canale YouTube de Ildolomiti.it

«Trasferire qui le gare non sarebbe nemmeno un fallimento progettuale ma un’ottima occasione per dimostrare al mondo che l’Italia può farsi portabandiera di una nuova modernità» ha spiegato Lacasella all’arrivo nella capitale tirolese. Mentre Ferrari ha concluso «Sarebbe una scelta coraggiosa e persino astuta, potrebbe mostrare la potenza di un’Italia che si fa portavoce di un mondo che cambia». 

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