Pista di bob olimpica, per il Cio «Si può usare quella di Innsbruck»

di vez Belluno Politica
5 minuti di lettura
La pista olimpica di bob "Eugenio Monti" a Cortina

Si addensano dubbi attorno alla nuova pista di bob a Cortina in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. L’impianto, che dovrebbe sorgere al posto della vecchia pista «Eugenio Monti», ha da subito diviso politica e cittadini. Da una parte la Regione Veneto a spingere a pieni motori la costruzione del nuovo tracciato; dall’altra i comitati civici (con le associazioni ambientaliste) critici verso l’insostenibilità ambientale ed economica del progetto. 

Nei giorni scorsi proprio questi ultimi hanno fatto segnare un punto a favore. Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha formalmente informato la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (Cipra) che non è necessario costruire una nuova pista di bob per ospitare i Giochi olimpici invernali. Il Cio ritiene che si debba utilizzare una pista esistente. Cipra si rivolge pertanto ai responsabili italiani per l’organizzazione dei Giochi affinché venga formulata immediatamente una richiesta ai gestori della pista di bob di Innsbruck per l’utilizzo di quell’impianto. 

La vicenda

Tutto parte dalla lettera firmata da 1.260 cittadini e inviata al Cio lo scorso settembre. La risposta, arrivata nei giorni scorsi, è firmata Christophe Dubi, Olympic Games Executive Director: «Costruire una nuova pista a Cortina non è un requisito per i giochi olimpici – scrive – Siamo stati informati dalle autorità locali che questo sarebbe stato un progetto turistico e sportivo, il quale sarebbe comunque andato avanti, anche senza i Giochi olimpici, e il Cio ha concordato che la pista sarebbe stata usata per i giochi olimpici per questioni di costi e sostenibilità, in quanto non avrebbe nessun senso avere un’infrastruttura del genere e poi andare altrove, e abbiamo concordato che questo progetto non sarebbe stato parte del budget previsto per i giochi olimpici invernali».

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Una posizione ribadita dal Cio nella lettera di risposta dello scorso 20 marzo alle richieste critiche formulate da Cipra (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi). Ciò che appare più importante è la dichiarazione inequivocabile del Comitato Olimpico di non aver mai richiesto la costruzione di un nuovo impianto per il bob a Cortina. Al contrario, nella sua risposta il Cio afferma: «Nel caso della pista di bob di Cortina, la nostra posizione è che non sia necessario costruire nuove piste di bob nell’ambito di un progetto di Giochi olimpici invernali e che dovrebbe essere utilizzata una struttura esistente nella regione o in un altro Paese». 

«Per quanto riguarda la decisione di costruire un nuovo impianto a Cortina, il Cio sottolinea di essere semplicemente stato messo di fronte al fatto compiuto e che: “Una volta costruito – indipendentemente dalla valutazione del Cio – sarebbe irragionevole non utilizzarlo”. 

Una risposta che per Cipra e gli altri soggetti che si oppongono al progetto della nuova pista (Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste dell’Alto Bellunese, Comitato Civico Cortina e Gruppo Cortina Bene Comune) non può che aprire all’opzione Innsbruck. Dove una pista di bob esiste già e per la quale sono già previsti (e finanziati) importanti lavori di adeguamento alle nuove normative. 

«Rifiutarsi di formulare una richiesta alla città di Innsbruck sarebbe prova di scarsa professionalità – scrive Cipra – e dell’imminente insensato sperpero di denaro pubblico per un nuovo impianto i cui costi stimati vengono costantemente rivisti al rialzo e che ammontano già a oltre 100 milioni di euro. Inoltre, appare poco realistico che la nuova pista da bob di Cortina possa essere realizzata in tempo. La pista olimpica dovrebbe infatti essere pronta per la stagione invernale 2024/25, per poter essere testata in occasione delle gare di Coppa del Mondo». 

Lettera aperta al ministro Abodi

Una posizione ribadita in una lettera aperta indirizzata nei giorni scorsi al ministro per lo Sport, Andrea Abodi, al quale i comitati chiedono di «Dare prova di lungimiranza politica (e senso pratico) adoperandosi per quanto di Sua competenza affinché, per una buona riuscita delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, le gare di scivolamento vengano spostate presso la pista di Igls-Innsbruck in un’ottica di collaborazione transfrontaliera in vista della quale le Autorità austriache e del Tirolo in particolare si sono sempre dichiarate disponibili».

Contro il progetto della nuova pista di Cortina pende anche un ricorso al Tar del Lazio, presentato lo scorso 31 marzo, con il quale Italia Nostra (col supporto delle altre associazioni ambientaliste) chiede «L’annullamento della determina di conclusione della relativa conferenza di servizi di approvazione». 

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