Un nuovo materiale per desalinizzare con un basso consumo di energia

di vez Economie In evidenza Venezia
3 minuti di lettura
Alberto Vomiero, Anastasiia Taranova e Elisa Moretti, Università Ca' Foscari

Un nuovo materiale in grado di assorbire la totalità della radiazione solare e al contempo trattenere il calore accumulato, con possibili applicazioni che vanno dalla desalinizzazione dell’acqua con un basso consumo energetico alla cottura di cibo in zone isolate e ad alta insolazione.

Lo ha inventato un gruppo internazionale di scienziate e scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, del Consiglio nazionale delle ricerche e delle università svedesi Luleå University of Technology e Linköping University. La scoperta è stata presentata in un articolo scientifico pubblicato su Nature Communications, dal titolo “Unraveling the optoelectronic properties of CoSbx intrinsic selective solar absorber towards high-temperature surfaces”.

In particolare, con riferimento alla desalinizzazione dell’acqua, si tratta oggi di un processo estremamente energivoro.

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Principio di funzionamento di un assorbitore di luce selettivo. Immagine al microscopio elettronico del nuovo materiale. Immagine con sensore infrarosso del materiale a temperatura ambiente e dopo 5 minuti sotto luce solare simulata. Modellizzazzione della struttura cristallina del nuovo assorbitore selettivo. Fonte: ufficio stampa Università Ca’ Foscari Venezia

«Il nuovo materiale è caratterizzato da un’alta porosità e particolari proprietà elettroniche, grazie alle quali riesce ad assorbire la totalità della radiazione solare, ed al contempo a non disperdere il calore accumulato – spiega Alberto Vomiero, professore di Scienza dei materiali a Ca’ Foscari -. Di conseguenza, la superficie supera i 100 gradi centigradi dopo soli quattro minuti di irraggiamento con luce solare. Il nuovo materiale è stato testato per la desalinizzazione usando luce solare artificiale, raggiungendo ottime prestazioni ed una temperatura superficiale di 50 gradi centigradi a contatto con l’acqua».

«La principale novità della nostra ricerca – aggiunge Elisa Moretti, professoressa di Chimica inorganica a Ca’ Foscari – consiste nell’aver realizzato un sistema estremamente semplice rispetto ad altri sistemi per l’evaporazione dell’acqua tramite luce solare, grazie alle funzionalità di assorbimento della luce e di trasporto dell’acqua, che rendono il nuovo materiale una “spugna” in grado di riscaldarsi molto velocemente e di mantenere alta la sua temperatura».

«Questo nuovo materiale – commentano i ricercatori – può offrire un contributo importante per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, in particolare riguardo il sesto obiettivo Acqua pulita e servizi igienico-sanitari».

Il team che ha lavorato alla ricerca è composto da Anastasiia Taranova, Kamran Akbar, Eleonora Balliana, Elisa Moretti, Alberto Vomiero dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Khabib Yusupov e Johanna Rosen della Linköping University, Shujie You della Luleå University, Alessandro Gradone, Silvia Mauri, Vittorio Morandi, Paolo Moras e Vincent Polewczyk del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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