Ripristino ecologico per la torbiera di Lac Torond e le risorgive di Soccher

di vez Belluno Ecosistemi In evidenza
7 minuti di lettura
Le risorgive di Soccher, a Ponte nelle Alpi (Belluno). Foto Provincia di Belluno


Ripristinare due importanti aree umide della provincia di Belluno è l’obiettivo del progetto “Restor BL”, finanziato dal bando di Fondazione Cariverona “Capitale Naturale 2024”. Si tratta di Lac Torond, area di torbiera tra Gosaldo e Voltago Agordino fortemente danneggiata dalla tempesta Vaia nel 2018, e delle risorgive di Soccher a Ponte nelle Alpi, andate in secca a causa della costruzione di un canale.

L’obiettivo del progetto, si legge in una nota della Provincia, è quello di contribuire alla tutela e al ripristino della biodiversità, con particolare attenzione alle specie protette o minacciate e agli habitat di interesse comunitario. Gli interventi specifici serviranno anche per potenziare la connettività ecologica in aree protette e ambiti naturalistici di pregio che fanno parte della rete ecologica provinciale.

Capofila del progetto è il comune di di Gosaldo, con i partner Voltago e Ponte nelle Alpi e la partecipazione della Provincia. Il valore è di circa 370mila euro, di cui circa 75mila euro di cofinanziamento dagli enti locali e dalla Provincia.

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Le torbiere agordine

A Gosaldo si trova l’area più estesa del progetto (che riguarda in parte anche Voltago): le torbiere di Lac Torond e Bosco del Poi, che a seguito della tempesta Vaia e delle operazioni di recupero degli schianti sono state intaccate e danneggiate. Le soluzioni individuate vanno da alcuni piccoli scavi per mantenere il sistema idraulico di torbiera alla definizione di una strategia di gestione dell’ambiente forestale.

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«Procederemo con la piantumazione di nuovi alberi a seguito dell’esbosco che sarà eseguito per mitigare il problema bostrico – spiega il sindaco di Voltago Agordino, Giuseppe Schena –, dimostrando così una visione di ampia scala, dato che l’operazione in parte rientra nel progetto di ripristino del bosco del Poi, finanziato all’interno delle politiche della Fondazione Dolomiti Unesco».

Lac Torond e bosco del Poi (tra Gosaldo e Voltago, in provincia di Belluno) dopo la tempesta Vaia. Foto Provincia di Belluno
Lac Torond e bosco del Poi (tra Gosaldo e Voltago, in provincia di Belluno) dopo la tempesta Vaia. Foto Provincia di Belluno

Schena spiega poi che «l’allontanamento delle piante invasive sorte dopo Vaia completerà il piano, come Comune abbiamo proposto e collaboreremo con Provincia e Tesaf per la stesura delle linee guida di valutazione degli impatti ambientali, in particolar modo sulle procedure relative alle attività forestali di esbosco in zone di tutela ambientale. L’amministrazione, nonostante l’assenza della figura dell’agente di polizia locale e guardia boschiva, cerca di portare avanti anche il tema dei boschi, pilastro fondamentale della nostra montagna grazie all’impegno diretto ed operativo degli amministratori. In tal senso ringrazio il Comune di Gosaldo che ha scelto di fare da capofila in un momento storico non propriamente semplice per le amministrazioni locali».

«Siamo partiti dalle problematiche lasciate dalla tempesta Vaia e dalle conseguenze dei cantieri di esbosco, per intercettare un bando che ci consente di tutelare e sistemare un’area preziosa per la biodiversità» aggiunge il sindaco di Gosaldo Stefano Da Zanche. «Quelle finanziate per “Resto BL” sono risorse destinate a questo genere di operazioni, che non si sarebbero potute né avere né usare per altri scopi e che ci permetteranno di ripristinare una zona fortemente danneggiata. È per questo che ci siamo schierati come capofila del progetto. E in futuro, oltre a valorizzare un biotopo prezioso, intendiamo realizzare un sentiero ad anello con pannelli per spiegare a cittadini e turisti il valore dell’area umida di torbiera».

Le risorgive di Soccher

A Ponte nelle Alpi l’azione interessà le risorgive di Soccher, un mosaico di ambienti umidi nell’area a ridosso del Piave ricchi di diversità faunistica e floristica, in particolare con la presenza di siti riproduttivi degli anfibi. Il sito è stato compromesso dalla costruzione di un canale per la sicurezza idraulica che collega il Cellina con il Piave, tanto da essere andato in secca. Tra le soluzioni individuate c’è la realizzazione di nuove pozze e il ripristino delle funzionalità idrauliche dell’area. 

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«Far parte del progetto “Capitale naturale” è per noi una grande opportunità» commenta il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini. «Le risorgive di Soccher sorgono in un ambiente unico, vicino al fiume Piave e caratterizzano la ciclabile Soverzene-Soccher».

Risorgive di Soccher (Ponte nelle Alpi, Belluno): il nuovo canale che ha seccato parte dell'area umida. Foto Provincia di Belluno
Risorgive di Soccher (Ponte nelle Alpi, Belluno): il nuovo canale che ha seccato parte dell’area umida. Foto Provincia di Belluno

L’importanza delle zone umide

Le zone umide sono ecosistemi caratterizzati dalla presenza regolare o permanente di acqua, e in cui la vegetazione è composta prevalentemente da specie adattate all’allagamento: comprendono ambienti palustri, torbiere, praterie umide e piccoli corpi d’acqua. Tuttavia, le zone umide, estremamente fragili, sono considerate a forte rischio in tutto il mondo: più del 50% è andato perduto negli ultimi due secoli.

«È per questo motivo che abbiamo deciso di partecipare al progetto, per difendere alcuni ambienti di pregio del nostro territorio, e ringrazio gli uffici del settore Ambiente per essersi subito attivati» spiega il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «La Provincia parteciperà in tutte le azioni del progetto, e gestirà insieme al Tesaf (Dipartimento territorio e sistemi agro forestali dell’Università di Padova) la preparazione di linee guida per la valutazione dell’impatto sulle zone umide di progetti in sede di valutazione di impatto e di incidenza ambientale, anche con iniziative di formazione per i tecnici comunali e i progettisti. Inoltre, metterà a disposizione anche il suo personale dei servizi Via ed Ecologia, a supporto dei Comuni».

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