Parco Prandina, area verde o parcheggio? Oggi la parata dei cittadini

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Manifestazione per il parco alla Prandina. Foto dalla pagina Facebook Prandina Parco della Città

Padova è uno dei comuni Veneti con la percentuale più alta di consumo di suolo, circa il 50%. L’amministrazione Giordani sta lavorando per ampliare le aree verdi urbane, su alcune questioni però sembra avere posizioni ambigue, prima fra tutte l’ampliamento del Parco Prandina.

Da diversi mesi il comune sta discutendo i nuovi lavori da fare nell’area ex-Caserma Prandina, la quale è attualmente divisa fra un parcheggio a pagamento e un giardino pubblico. Tra le proposte avanzate dall’amministrazione vi sono l’ampliamento del parcheggio e la creazione di un auditorium con il fine di creare un nuovo polo culturale e d’intrattenimento. Invece, la mancata ipotesi di ampliare l’area verde aveva suscitato proteste da parte dei cittadini, anche in ottica della legge urbanistica regionale, che prevede, nei centri storici, almeno 7,50 metri quadrati di verde pro-capite, a fronte degli attuali 4,12 metri quadrati per cittadino. 

Ma a cambiare drasticamente la situazione è stata la scoperta, da parte dell’associazione “Prandina Parco della città”, che il comune di Padova nel 1971 aveva acquistato dal Demanio quei terreni con l’esplicito vincolo di «destinare l’immobile a parco pubblico». Quindi di fatto c’è una legge che obbligherebbe l’amministrazione ad ampliare l’area verde, invece delle altre proposte che però erano già sul tavolo come possibili. 

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Una novità che non piace per nulla a Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova, il quale non le manda di certo a dire: «Nella migliore delle ipotesi abbiamo a che fare con degli incompetenti, nella peggiore con personaggi in malafede. […] Ora sto seriamente valutando se sia il caso di chiedere al Comune un rimborso spese per i più di dieci anni di riunioni alle quali l’Ascom ha fatto partecipare i propri dirigenti e funzionari», in riferimento al fatto che le già menzionate proposte del comune di trasformare il parco in parcheggio o auditorium, erano già in fase di discussione con Ascom, nonostante fossero in conflitto con le predisposizioni con le quali il comune aveva acquistato l’area.

L’unica soluzione che permetterebbe alla giunta Giordani di avere la botte piena e la moglie ubriaca sembrerebbe essere quella delineata da Domenico Minasola (presidente Verdi per l’Italia): destinare effettivamente l’area superficiale a parco urbano, e costruirvi sottostante un parcheggio interrato. Questo, per Minasola, sarebbe “un intervento di riqualificazione ambientale, economica e sociale”, perché non metterebbe in difficoltà le attività commerciali del centro, che senza parcheggio diverrebbero più difficilmente raggiungibili.

Da parte dell’amministrazione non sono ancora pervenute dichiarazioni a riguardo al tema Prandina, nel frattempo però le associazioni di cittadini non stanno ad aspettare con le mani in mano e per oggi pomeriggio (10 giugno) hanno indetto una giornata di manifestazione con dibattito in Giardino Cavalleggeri (Corso Milano, 113) e successiva “Parata creativa” per le vie delle città.

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