Pista di bob Cortina, Simico ci riprova: il “no” degli ambientalisti

di vez Belluno Geografie In evidenza
7 minuti di lettura
Pista di bob a Cortina, rendering del progetto "light". Fonte: Progetto esecutivo Cortina Sliding Centre, 15/12/2023

La pista di bob di Cortina rientra dalla finestra: era uscita dalla porta in ottobre, quando il presidente del Coni Malagò aveva annunciato la rinuncia da parte del governo italiano a riqualificare e ampliare lo storico impianto “Eugenio Monti” dopo che diversi bandi di gara erano andati deserti.

Il 29 dicembre Simico – Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 2026 Spa – che dipende dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha pubblicato un nuovo bando di gara: base d’asta 81,6 milioni di euro, deadline per presentare le proposte il 18 gennaio 2024 entro le ore 12.

Cosa cambia con la nuova gara

Rispetto ai precedenti bandi, si riducono le aree di parcheggio, si eliminano alcuni piccoli edifici tra cui un bar e si elimina una tribuna per gli spettatori. Resta confermato il taglio di 2,4 ettari di bosco. La Valutazione di impatto ambientale, si legge nel nuovo progetto esecutivo, non è stata effettuata perché la normativa prevede la sua obbligatorietà «nel caso di interferenza con aree boscate superiore a 2,5 ettari».

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Se non si presenteranno aziende nemmeno a questa gara, al Cio – il Comitato olimpico internazionale – non resterà che commissariare la procedura. In caso di aggiudicazione, invece, i tempi di costruzione sarebbero molto veloci: 635 giorni, con consegna entro il mese di novembre 2025, grazie a una deroga di un anno che il Cio, nelle speranze dei promotori, dovrebbe concedere.

Non ci stanno le associazioni ambientaliste, che da un anno contestano il progetto denunciandone l’inutilità (in Italia ci sono appena 35 alteti che praticano il bob) gli impatti sull’ambiente dolomitico. Le ragioni della protesta del 24 settembre, quando a Cortina hanno manifestato in centinaia, restano valide secondo Italia Nostra, Mountain Wilderness, Federazione Nazionale Pro Natura, CAI di Veneto, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Libera Veneto e Libera Cadore Presidio “Barbara Rizzo”, Ecoistituto Veneto Alex Langer, Comitato Civico di Cortina, Peraltrestrade Dolomiti e Gruppo Promotore Parco del Cadore.

Pista di bob a Cortina: rendering di confronto tra progetto originario e “light”. Fonte: progetto esecutivo “Cortina Sliding Centre”, 15/12/2023

Sicurezza e ambiente: le critiche al progetto

Le associazioni in una nota mettono in fila le criticità, a partire dal tema sicurezza: «Se le regole precedentemente imposte fissavano la data del 15 novembre 2024 per la consegna dell’impianto da sottoporre al precollaudo, un motivo valido c’era: testare preventivamente la sicurezza della pista ed eventualmente apportarvi i correttivi necessari – spiegano le associazioni –. Facendo slittare i termini di un anno, questo importante requisito non è garantito e neppure la possibilità di apportare modifiche al tracciato, totalmente nuovo ed inedito per le Federazioni».

A esser sicuri non devono essere solo gli atleti, ma anche gli operai, prosegue la nota: «In tema di sicurezza dovrebbe essere valutata anche quella del cantiere, nel quale per rispettare i tempi si dovrà lavorare di giorno e di notte, compresi i giorni di festa, e con ogni condizione meteo, con la probabilità di subappalti “a cascata” permessi dalla scellerata recente riforma del codice degli appalti voluta dal ministro Salvini, che espone i lavoratori a concreti rischi per la salute e a forme di sfruttamento, favorendo infiltrazioni della criminalità organizzata».

Pista di bob a Cortina, mappa del progetto “light”. Fonte: Progetto esecutivo Cortina Sliding Centre, 15/12/2023

Tempi più stretti, secondo le associazioni che guidano l’opposizione alla pista da bob, significa anche l’aggravarsi degli impatti sull’ecosistema delle Dolomiti di Cortina. Il progetto cosiddetto “light”, infatti, mantiene le criticità del precedente, come «l’assenza delle valutazioni ambientali previste dal Codice dell’Ambiente, dalla Direttiva CE e dalla Direttiva CE Habitat, VAS (Valutazione Ambientale Strategica) necessaria perché il progetto ha comportato variante urbanistica, VIA (Valutazione Impatto Ambientale) in quanto sono previsti interventi di deforestazione e di viabilità e VIncA (Valutazione Incidenza Ambientale) prevista per legge laddove ci sono aree di protezione speciale».

«Inoltre – sostengono i firmatari della nota –, sono d’obbligo una nuova autorizzazione paesaggistica e una nuova approvazione in Conferenza dei Servizi, prima della messa a Bando Europeo. Tutte condizioni che, visti i tempi stretti del cronoprogramma, la SIMICO sembra ignorare, comportandosi come se avesse completa “licenza di uccidere” paesaggio e ambiente».

I veti incrociati che portano al bando “light”

La decisione di aprire un nuovo bando “light” è frutto del pressing del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, decisi a non far traslocare le gare di bob, skeleton e slittino in altri impianti, per esempio quello di Innsbruck, che non necessita di lavori e che è appoggiata anche dalla Provincia di Belluno. Oppure Sankt Moritz, in Svizzera, o ancora Cesana, in Piemonte. Tutte ipotesi scartate per i veti incrociati tra i partiti che reggono il governo Meloni.

Secondo le associazioni ambientaliste «questo accanimento nel voler a tutti i costi costruire la pista da bob di Cortina viene motivato dalla volontà di far valere l’orgoglio Veneto e di evitare una “figuraccia planetaria” se il dossier di candidatura non sarà rispettato. Una figuraccia, secondo noi, sarebbe piuttosto iniziare i lavori della pista e non portarli a termine in tempo utile; una figuraccia sarebbe realizzare la pista in fretta e non riuscire a mantenerla in funzione negli anni successivi per gli insostenibili costi di gestione riproponendo il degrado di Cesana Torinese. Questo sarebbe il vero danno d’immagine per l’Italia e per Cortina, e su questo vogliamo attirare l’attenzione additando le responsabilità dello scempio che si vuole ostinatamente perpetrare».

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