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Un barlume di speranza.
Due settimane fa ero in bicicletta insieme a Marco Albino Ferrari per coprire la tratta che divide il cantiere della pista di bob di Cortina dall’impianto di Innsbruck.
Ci sembrava un modo efficace per dimostrare che la distanza tra le due strutture è a dir poco esigua e che le gare si potrebbero tranquillamente dirottare in Austria, risparmiando così risorse economiche e territoriali.
Mentre pedalavo – ammetto – non avevo grandi aspettative su un effettivo trasferimento, nonostante molti cittadini e diverse associazioni lo chiedano da tempo a gran voce. Politici e organizzatori, infatti, sembravano ingessati nelle loro originarie decisioni.
Oggi però la speranza si è riaccesa.
Stamattina (venerdì 25 agosto, ndr)il sindaco di Innsbruck, Georg Willi, ha annunciato in conferenza stampa di aver inviato una lettera alla Fondazione Milano Cortina 2026 ufficializzando la proposta di utilizzo della pista di Igls (Innsbruck) per le Olimpiadi di Milano Cortina.
L’offerta è davvero interessante: permetterebbe all’Italia di spendere un decimo della cifra prevista per la realizzazione della pista di Cortina (circa 120 milioni) e consentirebbe ai 35 atleti italiani di utilizzare l’impianto anche in futuro, nel pieno spirito di una collaborazione transnazionale.
Tra le altre cose, sarebbe quindi un’importante occasione per dimostrare che le Alpi non sono una barriera, ma – come scritto da importanti antropologi – una cerniera geografica.
Rifiutare la proposta austriaca, a questo punto risulterebbe una scelta difficile da comprendere.
Se un barlume si speranza si è riacceso è anche grazie al lavoro di Cristina Guarda – Consigliera Regione Veneto, della senatrice Aurora Floridia (entrambe di Europa Verde) e di Felix von Wohlgemuth (Co-Portavoce der Verdi Grüne Vërc).
Questo post è stato pubblicato da Pietro Lacasella sulle pagine Facebook e Instagram del blog Alto-Rilievo / voci di montagna.
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