Pista di bob a Cortina: ultima chiamata

di Pietro Lacasella Belluno Geografie In evidenza
4 minuti di lettura
La pista olimpica di bob "Eugenio Monti" a Cortina

La comunità ampezzana contraria alla realizzazione della pista di bob ha deciso di mobilitarsi per bloccare un enorme e rischioso investimento di denaro pubblico, destinato a danneggiare in modo permanente un’importante area nel cuore delle Dolomiti.

Le priorità di chi abita a Cortina – mi è stato spiegato in più di un’occasione da diversi residenti- sono di ben altra natura. Eppure, si vogliono investire oltre 120 milioni di euro per uno sport praticato da 35 persone. Una cifra a cui bisogna ovviamente aggiungere i costi di gestione dell’impianto: 1,5 milioni di euro all’anno.

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È questa, mi chiedo, la strada da seguire per garantire una vita dignitosa a chi abita in montagna? Non credo. L’invito a scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso parte quindi dai residenti ed è rivolto alla comunità ampezzana e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro delle nostre montagne.

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L’appuntamento è per domenica 24 settembre, in piazza Dibona (Cortina), alle ore 10.30. Partecipare è importante: questa è forse l’ultima possibilità per far valere il buon senso prima che inizi il cantiere. Maggiori informazioni sulla manifestazione qui.

Le motivazioni della manifestazione:

1 – Costi di costruzione della pista: ad oggi 124 milioni di euro (soldi pubblici).

2 – Costi di gestione della pista: 1,5 milioni di euro all’anno, tutti a carico del comune di Cortina. Un importo pari all’introito annuale che il comune incassa con la tassa di soggiorno. Soldi che si potrebbero destinare ad altre esigenze più favorevoli all’intera comunità.

3 – Praticanti italiani: tra bob, slittino e skeleton, maschile e femminile sono solo 35 (circa 3,5 milioni di euro ad atleta, senza calcolare le spese di gestione).

4 – Tempi di costruzione: 40 mesi secondo il dossier di candidatura del 2019. Oggi, causa ritardi, appena 26. Un tempo brevissimo per ultimare l’impianto, considerate anche le necessarie pause invernali.

Solo sei mesi fa Luigi Valerio Sant’Andrea (amministratore delegato Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 e Commissario straordinario per le opere olimpiche) aveva assicurato che i lavori di costruzione sarebbero iniziati entro luglio: ad oggi, come sappiamo, non sono ancora partiti.

6 – La pista Olimpica di Cesana, realizzata in occasione di Torino 2006 e costa 110 milioni di euro, è stata abbandonata nel giro di pochi anni per i costi di gestione troppo alti. Un precedente che dovrebbe fare da monito per non ricadere negli stessi errori.

7 – Più volte è stata segnalata la possibilità di trasferire le gare nel vicino impianto di Innsbruck. Possibilità recentemente formalizzata dal sindaco della cittadina austriaca Georg Willi.

Questo post è stato pubblicato da Pietro Lacasella sulle pagine Facebook e Instagram del blog Alto-Rilievo / voci di montagna.

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