Pnrr in Veneto: 27 milioni al biometano e gli altri numeri nascosti

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Energia. Photo by Jordan Cormack / Unsplash

Dove vanno i soldi del Pnrr Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” in Veneto? Una corposa analisi curata da Antonio Massariolo dell’Osservatorio civico sul Pnrr in Veneto lo mette in luce. All’interno del dossier – che si può leggere qui – un focus in particolare è dedicato alla materia “energia” che sarà oggetto il 5 aprile alle 17.30 al circolo Nadir di piazza Gasparotto a Padova, del primo dibattito della serie “Apriamo la scatola nera. Progetti e risorse del Pnrr in Veneto, incontri per capire e per agire”.

Energia e Pnrr, i numeri

Intanto i numeri: l’intera Missione 2 nella nostra regione vale 2,46 miliardi di euro, di cui 2,13 di Pnrr e 334 milioni da altri fondi. I progetti racchiusi nella seconda missione sono 4033 di cui la maggior parte (2912) incentrati sulla componente numero 4, cioè quella riferita alla tutela del territorio e della risorsa idrica.

La seconda componente per numero di progetti (916) è la prima, cioè quella riferita all’agricoltura sostenibile e all’economia circolare, seguita dalla due (energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile) e dalla tre (efficienza energetica e riqualificazione degli edifici), rispettivamente con 104 e 101 progetti.

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Entrando nel merito della materia “energia” sono da rilevare almeno due questioni particolarmente meritevoli di dibattito.

Quattro impianti di biometano per 27 milioni di euro

Intanto emerge in quattro diversi comuni – Costa di Rovigo, Caorle, Noventa Vicentina e Gazzo Veronese – un sostanzioso finanziamento ad altrettanti impianti di produzione di biometano.

Solo questi quattro interventi valgono più di 27 milioni di euro ed i soggetti beneficiari sono Enibioch4In Quadruvium S.R.L. Società Agricola – “braccio” agricolo del gruppo Eni, la Società Agricola Genagricola 1851 che fa parte del gruppo Generali, la Società Agricola Agriman S.R.L., di proprietà al 100% di Vallette Spa, la quale è amministrata da Francesco Franchin amministratore di Finam e nella quale come socio di maggioranza troviamo Angelo Mandato, amministratore di Bioman e leader della Sesa di Este in provincia di Padova.

La quarta beneficiaria del finanziamento pubblico è la Soc. Agr. Chiesone Srl, società bolzanina indirettamente partecipata da un fondo di private equity austriaco. I finanziamenti  ammontano rispettivamente per 3.150.000, 6.300.000, 14.500.000 e 3.150.000 di euro.

La domanda che l’Osservatorio pone è se sia sensato finanziare con 27 milioni di euro progetti che con tutta probabilità si riveleranno sostenibili economicamente generando utili alle già floride società che le promuovono.

Leggi anche: Da Vescovana a Papozze, il biometano infiamma la protesta

All’idrogeno 36 milioni di euro

La seconda questione che emerge dall’analisi effettuata dall’Osservatorio civico sul Pnrr in Veneto riguarda gli oltre 36 milioni destinati a sviluppare l’utilizzo dell’idrogeno in particolare nel settore mobilità. “Questa scelta contrasta – rileva l’Osservatorio – con quanto messo in luce da molta letteratura scientifica sull’inefficienza dell’utilizzo dell’idrogeno per la mobilità”.

Per altro farebbe fede l’esperienza della città di Montpellier in Francia dove, lo scorso anno, è stato cancellato un piano per acquistare più di 50 autobus a idrogeno dopo che i funzionari hanno stabilito che far funzionare la stessa quantità di autobus elettrici sarebbe costato solo un sesto del progetto originale, con un risparmio di 2,5 milioni di euro. Montpellier è stata seguita a ruota dalla città di Pau, pioniera nell’utilizzo di autobus a celle a combustibile a idrogeno, che ha deciso di porre fine al suo esperimento quadriennale con autobus per il trasporto alimentati a idrogeno.

Leggi l'approfondimento su Pnrr ed energia sul sito dell'Osservatorio

Il Pnrr rappresenta il più importante investimento pubblico sullo sviluppo da decenni a questa parte è una fondamentale occasione per intervenire sui nodi problematici dello sviluppo italiano e veneto, come le diseguaglianze sociali e territoriali e la sostenibilità ambientale. Un dibattito pubblico consapevole, sulla base di informazioni trasparenti e condivise, e il coinvolgimento della società civile nelle scelte da compiere potrebbero rappresentare anche una straordinaria opportunità per evitare il consolidamento di meccanismi corruttivi o cartelli collusivi nella gestione delle risorse.

L’Osservatorio è promosso da Cgil del Veneto, Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale (Lies), Centro di documentazione e di inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto (Cidv), Coordinamento soci Nordest di Banca Etica, Iuav di Venezia, Libera.

Vai al sito dell'Osservatorio civico sul Pnrr in Veneto
Gli appuntamenti di “Apriamo la scatola nera” promossi dall’osservatorio civico sul Pnrr in Veneto

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