Da Vescovana a Papozze, il biometano infiamma la protesta

4 minuti di lettura
L'impianto di biometano di Schiavon / Foto Alice Maria Carollo

Il copione sembra essere lo stesso che ormai conosciamo già bene nel Padovano (vedi campo di Marte o Alì a Granze di Camin): da una parte il grande imprenditore che concorda con l’amministrazione locale il proprio mega-progetto e dall’altra i cittadini che, solo in un secondo momento, hanno la possibilità di manifestare il proprio dissenso. In questo caso siamo a Vescovana, nella bassa Padovana, dove si vuole costruire un impianto di produzione di biometano da 6 megawatt di potenza, per una produzione di 1.500 metri cubi ora di biogas, struttura di cui la popolazione locale non sente il bisogno. 

La marcia di Lasciateci Respirare

Il 30 dicembre 2023 il comitato Lasciateci Respirare ha organizzato una marcia di protesta con 350 cittadini, agricoltori e amministratori comunali per esprimere il proprio no all’impianto. Il comitato organizzatore della marcia sottolinea che l’impianto «avrà conseguenze devastanti per il nostro territorio: in termini di reale rischio per la salute pubblica (miasmi di tutti i tipi, polveri da traffico e merci nonché potenziali veleni dispersi come ammendante sui terreni); per la vita stessa della fauna circostante, per le attività economiche, agro-alimentari e turistiche del luogo. Ci porterà a diventare un deserto, costerà alla comunità e non creerà nessuna ricchezza, anzi, sottrarrà posti di lavoro. Un mostro come altri, come quelli già progettati per Papozze, Cavarzere, Ceregnano, Canaro, tutte opere inutili e contrarie ad una vera transizione energetica». 

L’interrogazione in Regione

Tali perplessità nascono in seguito all’approvazione, da parte della Regione, alla costruzione di questo impianto senza prima aver informato ed eventualmente coinvolto la popolazione e le associazioni locali. Proprio alla giunta di Luca Zaia, a metà gennaio, si sono rivolti sette consiglieri regionali che hanno presentato un’interpellanza sull’impianto di Vescovana.

- Sostieni VEZ -
Ad imageAd image

«Il proliferare di tali impianti, favorito anche dagli attuali forti incentivi economici, richiede, da parte della Regione, una forte capacità di programmazione e pianificazione di questi insediamenti, per evitarne un abuso e che l’impatto cumulato si riversi su porzioni limitate di territorio e popolazione» scrivono i firmatari Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo), Erika Baldin (Movimento 5 stelle), Cristina Guarda (Europa Verde), Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Andrea Zanoni e Francesca Zottis (Partito democratico). I quali chiedono alla giunta «se abbia fatto proprie le preoccupazioni del territorio, anche approfondendo che questa proposta rientri in una ordinata pianificazione all’insediamento di impianti di questo tipo».

I progetti in Polesine

Come già accennato, questa situazione non è una novità in una regione terza in Italia per numero di impianti e che in provincia di Vicenza, a Schiavon, ospita l’impianto più grande in Europa (inaugurato di recente non senza perplessità). Infatti, casi analoghi si trovano sparsi per tutta la pianura veneta, ad esempio a Papozze (Rovigo) il comitato locale “No Biometano a Papozze” ha presentato un ulteriore ricorso al Tar (dopo quello già presentato dal Comune) contro la costruzione di un impianto di biogas.

A Ceregnano (sempre in provincia di Rovigo) il sindaco ha accolto le preoccupazioni dei comitati in merito alla realizzazione di un impianto di biometano da rifiuti, ed ha proposto il “riesame del parere favorevole precedentemente espresso”. Mentre a Cavarzere (Venezia) è stato di recente bloccato definitivamente un impianto in seguito ai dissensi espressi dalla popolazione e dall’amministrazione comunale.

La giunta Zaia è ora chiamata a spiegare il perché dell’approvazione di tutti questi progetti, i quali sembrano sempre più calati dall’alto e non a beneficio di cittadini e agricoltori, che evidentemente sentono di avere altre priorità.

Sostienici

VeZ è un giornale indipendente, puoi sostenerlo effettuando una donazione.

Gli ultimi articoli

ARGOMENTI: ,
Condividi questo articolo

Sostieni VeZ

Aiuta l’informazione giovane e indipendente a crescere.