No Pfas, l’ecologia fa scuola: 7000 studenti coinvolti

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No Pfas, educazione ambientale nelle scuole. Foto CiLLSA

Da ben cinque anni scolastici il gruppo educativo/culturale del movimento no Pfas è impegnato a portare l’informazione sugli inquinanti eterni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado del Veneto attraverso un percorso di cittadinanza attiva che sino ad ora ha coinvolto più di 7000 studenti dagli 11 ai 19 anni in 32 scuole diverse in cinque province: 18 nel vicentino, 5 nel padovano e 5 nel veronese, a cui si aggiungono tre istituti del veneziano e uno nel trevigiano.

Salute e ambiente

“L’obiettivo è creare consapevolezza che la salute, diritto umano irrinunciabile, è strettamente legata alla difesa dell’ambiente e che la cittadinanza attiva è la risposta da dare” spiega Donata Albiero, responsabile del progetto, ex dirigente scolastica e portavoce di CiLLSA (Cittadini per il Lavoro, la Legalità, la Salute e l’Ambiente). Un obiettivo ambizioso, che si traduce in un percorso ad apprendimento attivo di una o due classi per istituto accompagnate dai loro insegnanti. Gli studenti si trovano così impegnati non solo in un percorso di conoscenza degli effetti negativi dei Pfas sulla salute e l’ambiente, ma in un vero e proprio “cambio di paradigma culturale che ponga il diritto alla salute quale diritto fondamentale dell’individuo”. 

Il tutto si svolge attraverso un iniziale incontro informativo delle classi coinvolte con i medici di Isde Veneto (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) Claudio Lupo e Giovanni Fazio, e diversi esperti ambientali del territorio. Nei mesi successivi i ragazzi conducono un percorso autonomo con i loro insegnanti in cui esplorare il proprio territorio attraverso la pratica della cittadinanza attiva: la consapevolezza che l’acqua è un bene comune da tutelare, l’adozione di scelte individuali e collettive a difesa della salute dei cittadini considerando la storia dell’inquinamento da Pfas, la presa di coscienza delle responsabilità economiche, amministrative e politiche dell’inquinamento sono alcuni degli obiettivi che il progetto si prefigge.

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Uscite didattiche ed educazione tra pari

Durante questi mesi gli esperti organizzano anche uscite didattiche sul territorio e incontri con autori, percorsi fotografici e artistici con chi negli anni si è occupato dell’inquinamento da Pfas, a dimostrazione di una forte vocazione interdisciplinare dell’iniziativa. A conclusione del percorso le classi sono coinvolte in un momento di condivisione con gli attivisti del movimento no Pfas in cui presentare i risultati e discutere del proprio ruolo dentro e fuori le mura scolastiche. 

Donata Albiero spiega il progetto scuola agli attivisti davanti al Tribunale di Vicenza. Foto archivio CiLLSA

“Privilegiamo un approccio formativo ispirato alle metodologie della flipped classroom (insegnamento capovolto) e peer education (educazione tra pari), preparando le classi a diventare formatrici di altre. Solo in questo modo possiamo sperare di creare una coscienza collettiva sul problema Pfas. Nei questionari somministrati agli studenti prima degli incontri, oggi come anni fa, alla domanda sulla modalità con cui abbiano appreso le poche e generiche informazioni sulla contaminazione ambientale che riguarda l’intero Veneto, la famiglia non viene quasi mai citata. I ragazzi, poi, ritengono che l’argomento non li riguardi direttamente. Sono gli effetti eclatanti di una quotidiana campagna di disinformazione e di minimizzazione di quanto successo” conclude Albiero. 

Approccio One Health

Per l’anno scolastico 2023/2024 il titolo del percorso formativo sarà One Health: Pfas inquinanti per sempre, con un punto di vista olistico in cui natura e società sono integrate e la salute è, per l’appunto, una sola. L’approccio è sempre quello di individuare le criticità, gli errori e i crimini lungo il percorso di questo evento non ancora terminato, e cercare con i ragazzi risposte e possibilità di soluzioni che non si riducono solo a stili di vita individuali virtuosi ma spronano ad azioni collettive rivolte alle istituzioni. Anche l’anno alle porte vedrà la partecipazione nel progetto di numerosi enti e associazioni del territorio tra i quali: CiLLSA, Isde, Medicina democratica, Libera, Acqua bene comune di Vicenza, Rete Gas Vicenza, Comitato zero Pfas Padova, Comitato Agno Chiampo, Cittadini zero Pfas, Pfas.land

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