Strade pericolose per le bici: a Castelfranco la denuncia delle associazioni

di vez Geografie In evidenza Treviso
6 minuti di lettura
Cantiere del sottopasso in via Larga, Castelfranco Veneto. Foto: Fiab Castellana

A Castelfranco Veneto le associazioni attive nell’ambito della sicurezza stradale e della promozione della mobilità attiva e sostenibile incalzano l’amministrazione comunale sui punti critici e le barriere architettoniche.

«Nel corso del 2023 abbiamo sollecitato in più occasioni l’amministrazione comunale e l’ufficio lavori pubblici segnalando situazioni di pericolo, proponendo soluzioni o fornendo consulenza con osservazioni sulle opere in fase di progettazione» affermano in una nota FIAB Castellana, Non correre, accorri, il Coordinamento Quartieri e Frazioni e il Gruppo Naturalistico Le Tracce.

«In particolare con una relazione inviata via Pec il giorno 3 maggio 2023 – spiegano le associazioni castellane – chiedevamo la messa in sicurezza di alcuni tratti della ciclabile di via Sile e via Borgo Treviso, la più utilizzata di Castelfranco Veneto. Non avendo ricevuto risposta, dopo aver segnalato più volte la necessità di eliminare i manufatti in cemento, abbiamo fatto protocollare in data 16 novembre 2023 una lettera per chiedere la messa in sicurezza e il ripristino della suddetta ciclabile secondo le linee guida del Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022 – 2024 (GU Serie Generale n.239 del 12-10-2022) e il decreto del MIT n. 000043 del 2 ottobre 2020 in risposta ad un ricorso di FIAB a Faenza a proposito degli ostacoli sulle ciclabili».

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Qualche giorno dopo, il 30 novembre 2023, un’altra lettera è stata fatta protocollare in comune, anticipata da un colloquio con l’assessora a lavori pubblici e ambiente Mary Pavin. In questa si chiedeva all’ufficio lavori pubblici di intervenire sul tratto di via Larga interessato da un cantiere per un nuovo sottopasso ferroviario. «Il cantiere infatti ha interrotto tutti i collegamenti ciclabili o poco trafficati dal centro di Castelfranco a Campigo e Resana – spiegano le associazioni –, creando una pericolosa promiscuità in via Larga che, a dispetto della toponomastica, in quel tratto è molto stretta».

Infine le associazioni chiedono al comune «come e quando saranno spesi i 100 mila euro stanziati nel 2023 per la manutenzione delle infrastrutture ciclabili?»

Bicicletta in via Larga, Castelfranco Veneto. Foto di Fiab Castellana

La replica del sindaco

Il sindaco Stefano Marcon ha risposto ai microfoni di Antenna 3 sul punto dei fondi del bilancio 2023 non ancora spesi: «I soldi ci sono nel bilancio, alcuni problemi tecnici hanno ritardato il loro calare a terra, ma saranno destinati alle piste ciclabili».

Riguardo la mancata sicurezza in via Larga, nei pressi del cantiere del nuovo sottopasso, questa è la replica di Marcon: «Giovedì (22 febbraio, ndr) ci siamo confrontati in commissione per capire quale sia la soluzione migliore, la più condivisa anche da parte dei cittadini».

«Nel 2025 – ha aggiunto il sindaco di Castelfranco Veneto – ci sono già 300 mila euro a bilancio per il completamento di questo secondo stralcio, e quando sarà finito finalmente Campigo potrà andare a Castelfranco Veneto con pedoni e ciclisti messi in sicurezza».

«Sappiamo che bisogna lavorare per completare la rete delle piste ciclabili – ha aggiunto poi il sindaco riguardo le critiche alla sicurezza delle altre strade –. C’è una progettazione di massima, un piano urbano del traffico prevede il sistema di ciclabilità e a stralci lo si realizza».

La contro-replica delle associazioni

«L’allarme che abbiamo lanciato all’ufficio lavori pubblici – è la risposta delle associazioni pubblicata sulla pagina Facebook di Fiab Castellana – non riguarda il post cantiere discusso in Commissione giovedì 22 febbraio, bensì la situazione attuale. Noi abbiamo paura a pedalare per via Larga e via De Amicis senza poter utilizzare via Alfieri o via Loreggia. E alcune persone hanno dovuto rinunciare a spostarsi in bicicletta. Per questo abbiamo chiesto subito limite 30 e dossi provvisori su via Larga e via De Amicis».

«Vogliamo una risposta tecnica – proseguono le associazioni –, non solo politica, sul perché questo limite non sia ancora stato predisposto (anche se in Commissione l’Assessora Pavin ha detto che il limite c’era già), perché è in gioco la sicurezza di tutte le persone che non possono usare l’automobile, soprattutto ragazze e ragazzi che vanno a scuola ogni giorno».

«L’altra questione è la ciclabile di via Borgo Treviso e via Sile – concludono –. Noi abbiamo chiesto agli uffici comunali di eliminare gli ostacoli inutili, di chiudere le buche pericolose e di ripristinare la segnaletica dove necessaria. Non solo in 9 mesi non è stato fatto niente di quanto richiesto, ma qualche settimana fa sono stati installati sulla medesima ciclabile nuovi ostacoli».

Ostacoli sulla pista ciclabile, foto Fiab Castelfranco Veneto

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