Sulle tracce di Dino Coltro: mappa e ciclotour nella bassa veronese

7 minuti di lettura
Dino Coltro intervista un anziano. Foto di Salmon Magazine

Salmon Magazine, vulcanica realtà veronese che realizza un magazine online e tiene un calendario aggiornato degli eventi culturali e sociali più interessanti del territorio scaligero, presenta oggi 12 marzo una nuova puntata di un suo format ormai classico: la mappa. La nuova nata si intitola “Sulle Tracce di Dino Coltro” ed è dedicata “alle meraviglie della Pianura Veronese”, con la segnalazione di siti notevoli per motivi culturali e naturalistici, associazioni, trattorie, agriturismi, piccole botteghe e altro ancora.

Ma chi era Dino Coltro? Nato nel 1929 e morto nel 2019, è stato un insegnante e attivista sociale nelle Acli, con cui ha promosso numerose cooperative agricole. Dal 1972 si è dedicato alla ricerca e alla trascrizione della tradizione orale veronese e veneta, pubblicando per diversi editori tra cui Cierre.

L’appuntamento è all’Ecomuseo Aquae Planae di Ronco all’Adige alle 18.30, che ha sede in un antico manufatto idraulico sul fiume Bussè, con seguito di aperitivo in riva all’acqua. Sabato 13 marzo ci sarà una pedalata, lungo l’anello nord, di circa 30 chilometri tra San Giovanni e Zevio, con punto di partenza alle 14.30 alla Casa Museo Dino Coltro, in via Ca’ dei sordi a San Giovanni Lupatoto. Domenica 21 aprile il secondo tratto della pedalata, lungo l’anello sud, circa 30 chilometri tra Roverchiara, Ronco all’Adige, Isola Rizza, Oppeano e Palù. Partenza alle 9 da Piazza Vittorio Emanuele a Roverchiara. Per partecipare agli eventi di inaugurazione dell’itinerario è necessario iscriversi all’indirizzo: info.piase@gmail.com.

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Il Manufatto idraulico del Gangaion, sede dell’Ecomuseo Aquae Planae

Per farci raccontare il progetto, abbiamo fatto qualche domanda a Matteo Zamboni di Salmon Magazine.

Come nasce l’idea di realizzare una mappa della bassa veronese e quale percorso avete seguito per concretizzarla?

Se sei della città, diciamoci la verità, vedi la pianura veronese dall’alto versa la bassa. Ma se sei un vero salmone non può stuzzicarti la sfida di scoprire un’area in realtà vastissima della nostra provincia; per questo 2 anni or sono, insieme ad Humanitas Act conosciuta grazie al mitico Pietro, abbiamo deciso di scrivere a Fondazione Cariverona che ci ha dato fiducia. È un’area così stereotipata che smentire tutti i luoghi comuni che le sono stati affibbiati rappresenta per noi la massima aspirazione. Il modus operandi è il “solito”: attraverso il passaparola riuniamo 8-12 persone attorno ad un tavolo. Facendo loro le giuste domande e solleticandoli sul senso di appartenenza ci facciamo svelare tutte le chicche del territorio che poi rielaboriamo quel tanto che basta per poterle inserire nella versione cartacea, ma anche nel digitale, della mappa. 

Cosa troviamo nella mappa?

L’area presa in considerazione è uno spicchio di pianura veronese compresa tra l’Adige e la Transpolesana, da San Giovanni Lupatoto a Roverchiara, passando per Zevio, Ronco all’Adige, Isola Rizza, Oppeano e le varie frazioni. All’interno di questa area corre un tracciato ciclabile che tocca i punti salienti della vita di Dino Coltro. Qui, grazie all’aiuto dei locals, abbiamo segnalato tutte le attività economiche, i punti naturalistici, i luoghi storici, le sedi delle associazioni ma anche i personaggi illustri più rappresentativi di questo pezzo di mondo: un supporto concreto per vivere al meglio il territorio per i tanti cicloturismo che attraversano la pianura su due ruote. Non solo, però. Anche uno strumento pratico per orientarsi anche ai veronesi e non solo che in realtà non conoscono bene le proprie terre a pochi chilometri da casa. È ovviamente anche un modo per alimentare le microeconomie necessarie a portare avanti le piccole attività di paese che sono in grossa difficoltà in questo momento storico: centri commerciali e grandi catene minacciano luoghi che sono in realtà anche centri culturali e luoghi di aggregazione e accoglienza fondamentali per le comunità locali.

Insieme alla presentazione della vostra mappa, l’ecomuseo Aquae Planae di Ronco all’Adige propone un percorso ciclabile ispirato a Dino Coltro. Ci racconti qualcosa di questa importante figura?

È stato orecchio e voce della civiltà che per secoli ha abitato e vissuto la provincia veneta e che purtroppo oggi a fatica ricordiamo. La fatica è proprio uno dei temi ricorrenti delle testimonianze raccolte da Dino durante la sua esistenza: non ce ne rendiamo conto, ma fino a qualche decennio fa si conducevano vite fatte di miseria, polenta e schiene e infanzie spezzate. Esserne coscienti dovrebbe aiutarci oggi a riconsiderare Verona, il Veneto e l’Italia nel mondo e la sua posizione rispetto ai tanti “ultimi” che vi sono non distanti da noi. Dino è poi è stato anche cantore e innovatore e l’aver lavorato vicino a suo figlio e nipote, Stefano e Pietro, è stato un onore. 

Quali sono i principali valori ambientali e paesaggistici di questa zona?

Una cosa che ho imparato ad apprezzare è che, anche per gli appassionati di montagna, la pianura è in realtà un punto di vista panoramico privilegiato. È da qui infatti che meglio si vedono le nostre Prealpi e Alpi e meglio si apprezzano nella loro interezza. Ed è in pianura che meglio si apprezzano i grandi orizzonti e quindi le albe e i tramonti. In collina, in città e anche in montagna, c’è sempre qualche ostacolo in mezzo: in pianura molto meno! Al di là di questo, è stato notevole scoprire come oggi tante cave sono diventate oasi naturalistiche; basi per stormi di uccelli migratori che attraversano il pianeta da un punto all’altro e che qui trovano fondamentali aree di ristoro. Sono oasi in cui anche l’uomo si ritaglia i suoi spazi in una nuova e inedita armonia nel paesaggio: si pesca, si praticano attività sportive, si gode dei prodotti del territorio, si pesca… In questo contesto l’agricoltura gioca ancora un ruolo fondamentale segnato dalle meravigliose corte rurali o da edifici, come gli essiccatoi del tabacco, che sono ormai monumenti di un passato che non c’è più e che sta pian pianino crollando. In tutto questo, c’è grande spazio per nuove forme di mobilità. Muoversi in bici sulle ciclabili è facile, è salutare e anche rilassante.

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