Ultima Generazione alle Gallerie dell’Accademia: il video

di vez Politica Venezia
4 minuti di lettura
Gli attivisti di Ultima Generazione alle Gallerie dell'Accademia di Venezia il 6 aprile 2024. Foto Ultima Generazione

Sabato 6 aprile 2024, poco dopo le 15.30, 5 cittadini aderenti alla campagna “Fondo Riparazione” di Ultima Generazione hanno compiuto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Davanti al dipinto di Francesco Guardi “Bacino di San Marco con l’isola di San Giorgio e la Giudecca”, con un filo trasparente hanno sospeso un cartello con scritto “2044”, poi si sono seduti srotolando lo striscione con scritto “Fondo Riparazione”.

Il video dell’azione del 6 aprile a Venezia. fonte: Ultima Generazione

Dopo pochi minuti è intervenuta una delle responsabili della Galleria che, pur invitando le persone ad uscire, ha con loro instaurato un dialogo sulle motivazioni dell’azione. Alle 16.30 sono arrivate le forze dell’ordine, che hanno trascinato fuori le persone.

“Venezia è malata e nel 2044 rischia di morire definitivamente, se non interveniamo – ha dichiarato Samuele, 23 anni studente di ingegneria ambientale –. Venezia è simbolo di un modello economico-sociale perverso e ingiusto, che in realtà domina tutto il Veneto e tutta l’Italia. Un modello che usa il territorio e i suoi abitanti come una risorsa qualsiasi, da sfruttare, consumare fino all’osso. Non ci sono limiti, non c’è nessuna vergogna, l’unica cosa che conta è il profitto immediato. Non importa se questo sfruttamento ha dei costi enormi per la collettività di oggi e di domani. Da studente di ingegneria, sono profondamente preoccupato per quello che ci aspetta nei prossimi anni. Dovremmo iniziare subito a invertire la rotta, a riparare ai danni fatti, invece le istituzioni rimangono sorde. Dobbiamo ripensare profondamente il nostro modo di vivere in questo territorio, e permettere ai cittadini di progettare il futuro della propria città: altrimenti gli interessi privati dei politicanti ci porteranno al collasso. Questo territorio è malato a causa di una società malata, e dobbiamo iniziare subito a prenderci cura dei beni comuni”.

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“L’IPCC stima un aumento del livello del mare entro il 2050 il cui scenario peggiore è 40 centimetri, ma lo stesso studio stima che se il collasso delle calotte polari avvenisse rapidamente, l’aumento del livello del mare a Venezia – annota Ultima Generazione – supererebbe un metro già nella seconda metà di questo secolo; il Mose, secondo il suo progettista, terrà fino a solo 60 centimetri di eustatismo”. “Mentre Venezia muore – prosegue la nota del movimento ambientalista –, il governo persevera nel prendere scelte che non incontrano i bisogni primari e urgenti della popolazione, ma che vanno addirittura contro. Basti pensare al fatto che il 72% degli italiani è preoccupato per la crisi eco-climatica, ma il governo continua a ignorare la situazione. L’aumento progressivo dell’astensionismo è la dimostrazione che la fiducia nelle nostre istituzioni è finita. Ci sono sempre meno spazi di partecipazione cittadina. Questo processo sta portando al tramonto della democrazia rappresentativa. Con le assemblee popolari organizzate in tutt’Italia da Ultima Generazione, stiamo aprendo uno spazio pubblico e inclusivo di democrazia diretta, in cui le persone hanno la possibilità di vivere un processo consultivo ed esprimere la propria opinione su temi riguardanti la gestione della propria città”.

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