La prima chiamata per la Piave è arrivata più di dieci anni fa. «Devi venire a vedere cos’hanno fatto al fiume!», mi ha detto Fausto Pozzobon, presidente del circolo Legambiente Piavenire di Maserada, scandalizzato che non ci fossi mai stata.
Non solo acqua
Quando raggiunge la pianura veneta, il corso d’acqua rallenta e si allarga, depositando un enorme materasso di ghiaia. Oro bianco. Nel giro di qualche decennio, gli uomini ne hanno portata via in quantità enormi, per costruire le autostrade, gli aeroporti, le infrastrutture…, creando profondi squilibri ecologici. Il fiume non è solo acqua, è anche i sedimenti che trasporta a valle, la vegetazione delle sponde e delle isole fluviali, oltre agli animali a cui dà casa e rifugio, dalle alghe ai pesci, dagli insetti agli uccelli.
Sabato 27 gennaio, al mattino dalle 8.30, nella sala polifunzionale della Pro Loco di San Polo di Piave, le associazioni ambientaliste trevigiane Legambiente, Lipu e WWF, con il Comune, organizzano il convegno “Alla ricerca della Piave perduta. Per non dimenticare il nostro fiume”. Da quando l’acqua arriva nelle nostre case, abbiamo perso il contatto con i corsi d’acqua, ci siamo scordati quanto siano ancora importanti, per l’ambiente, il paesaggio, la salute.
I relatori
L’evento, a ingresso libero, sarà un momento importante per fare il punto e illustrare, con una prospettiva scientifica, la situazione di uno dei più importanti corsi d’acqua d’Italia, “sacro” e depredato dalla Patria.
Dopo il saluto del sindaco di San Polo Nicola Fantuzzi, avrò il compito di coordinare gli interventi di Nicola Surian, direttore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova: “Trasporto solido ed evoluzione morfologica recente del fiume Piave: la necessità di un Programma di gestione dei sedimenti”, Marco Zanetti, biologo esperto di biotecnologie avanzate e tecniche ambientali: “Il fiume come servizio eco-sistemico” e Michele Zanetti, naturalista e scrittore: “Basso Piave: da fiume alpino a laguna lineare con il problema del cuneo salino”. Esserci, partecipare, serve a capire e a non rassegnarsi, a discutere e confrontarsi.
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