Parco Prandina, il masterplan del Comune non piace a tutti

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Proposta di intervento di massima per il recupero dell'ex area Prandina e delle aree limitrofe, vista da sud. Screenshot dalla presentazione a cura di SA Sviluppo Architettura ed Ingegneria srl. Render Gianluca Lai

L’estate scorsa abbiamo raccontato la mobilitazione di cittadini e associazioni che aspettavano la decisione del comune riguardo all’ipotesi di destinare a parcheggio parte dell’area dell’ex caserma Prandina, nel centro di Padova, da destinare, secondo loro, interamente a parco. A fine dicembre il sindaco Sergio Giordani ha presentato un masterplan all’insegna del verde urbano, ma che rischia di lasciare molti con l’amaro in bocca.

Il Parco delle Mura di San Benedetto

Parco delle Mura di San Benedetto, così si chiamerà l’area che nascerà dal progetto comunale, il quale prevede 67 mila metri quadrati di verde, la riqualificazione di tre edifici e un nuovo “parcheggio boscato”.

In aggiunta verrà istituito un doppio senso di marcia in via Volturno, via Orsini verrà inglobata nel parco e sorgerà una nuova piazza lungo corso Milano. I lavori sono partiranno già il 23 gennaio da via Orsini e porteranno all’abbattimento di quattro platani nella parallela via Volturno, misura necessaria per far posto al doppio senso di marcia.

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Il “parcheggio boscato”

Il progetto si presenta quindi incentrato attorno alla rivalorizzazione di immobili già esistenti e la nascita di nuove aree verdi. Legambiente si dice soddisfatta parlando di “città del futuro”, tuttavia, esprime perplessità sulla creazione del parcheggio boscato (250 posti), visto che ora il provvisorio parcheggio Prandina è riempito al massimo al 20% (dei 180 posti totali).

La stessa questione aveva già fatto storcere il naso anche a Europa Verde qualche mese fa quando erano trapelate alcune indiscrezioni sul progetto. Di tutt’altro orientamento invece Fratelli d’Italia e Forza Italia che chiedevano un parcheggio di almeno 500 posti per favorire le attività commerciali del centro città.

La petizione dei comitati

A queste posizioni si aggiunge la petizione presentata in questi giorni dal Comitato Palestro 30 e Lode e firmata da diversi altri comitati e associazioni: Prandina Parco della Città, Comitato No Quarta Linea Inceneritore, Comitato Zero Pfas Padova, Laboratorio Pontevigodarzere, Comitato Padova Nord, Comitato Stanga, Padova Originale, Urbanistica e Contesto, SlowFood Padova, ISDE Medici per l’ambiente di Padova.

I firmatari sottolineano l’incongruenza nel dover abbattere degli alberi per la costruzione di un parco e fanno notare come nel progetto manchino misure volte alla riduzione del traffico di auto ad incentivo del trasporto pubblico cittadino. In due giorni la petizione ha superato le 600 firme.

Come già nei casi del parco fotovoltaico all’ex Campo di Marte e del nuovo hub logistico Alì a Camin, l’amministrazione non sembra in grado di dialogare con tutte le parti e in particolar modo con i cittadini che quelle aree le vivono tutti i giorni. Quindi, nel tentativo di non scontentare nessuno riguardo al destino dell’ex-Prandina, Giordani propone una soluzione “ibrida” che rischia di lasciare insoddisfatti un po’ tutti.

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