La soluzione per lo sbarramento in Valle del Mis va cercata in Spagna?

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Valladolid, foto Elisa Cozzarini

Quanto costa demolire uno sbarramento su un fiume o un torrente, non più utile per la sicurezza idraulica o per altri usi? O uno che addirittura non avrebbe mai dovuto essere costruito, come quello in Valle del Mis?

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Nel bacino del Duero, in Spagna, iniziative di questo tipo sono all’ordine del giorno. «Demoliamo rovine idrauliche, strutture che non hanno più alcuna funzione e che, anzi, sono dannose per gli ecosistemi», mi spiega  Ignacio Rodríguez Muñoz, dell’Autorità di Bacino del Duero, davanti a un cafè con leche in un bar di Valladolid. Sono andata fino in Spagna per indagare sul motivo per cui la gestione fluviale da loro è così diversa che da noi.  Insomma, quanto costa demolire una «rovina» che blocca il fluire del fiume senza ragione? «Il costo è molto variabile, ma possiamo dire che il 90% delle demolizioni che abbiamo realizzato va dai 30mila ai 150mila euro».

L’esempio spagnolo

In Spagna hanno preso molto sul serio la Direttiva Acque 60 del 2000. «Quando, nel 2005, abbiamo iniziato a lavorare al nuovo Piano Acque in base alla norma europea, ci siamo resi conto che la frammentazione dei fiumi rappresentava un grosso problema, – continua Rodríguez Muñoz. – Nel 2007 abbiamo rimosso la prima opera: una piccola presa per l’irrigazione lungo il fiume Abión. A oggi abbiamo eliminato più di 100 km di dighe e argini e riportato allo stato naturale circa 16 km di fiumi che erano stati canalizzati nel bacino del Duero». In Italia, solo l’Alto Adige ha iniziato a lavorare sulla riqualificazione fluviale in modo sistematico. Per il resto non c’è l’ombra di una simile pianificazione.

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Gli alti costi per la demolizione

E ora, da Valladolid torniamo in Valle del Mis. Negli scorsi mesi, il Genio civile di Belluno, il comune di Gosaldo e di Sospirolo, Veneto Strade e Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi si sono trovati di fronte a due possibilità per il ripristino dei luoghi interessati dalla centralina idroelettrica mai terminata (perché giudicata illegittima dalla Corte di Cassazione), sul torrente Mis.

La prima soluzione prevede il mantenimento di parte dell’opera di presa, al prezzo di 2.290.000 euro, l’altra la sua rimozione, per 2.800.000 euro. Il Parco, con delibera dell’11 luglio, ha scelto la seconda proposta, richiamando la Strategia dell’Ue sulla Biodiversità al 2030, che prevede l’eliminazione di barriere per il ripristino della naturalità dei fiumi, ma anche la Legge quadro 394 sulle aree protette. 

Forse però, se anche si trovasse un accordo per questa opzione, converrebbe affidarsi agli spagnoli per i lavori, risparmiando un po’ di denaro.

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